Parco di Monza
La storia
Il Parco di Monza viene progettato e realizzato in diversi tempi. L’avvio viene dato con la realizzazione del grandioso complesso neoclassico progettato dall’architetto Piermarini nel 1777, voluto dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria per il figlio arciduca Ferdinando, situato sulla direttrice che da Milano, capitale del Lombardo-Veneto portava all’Austria.
La Villa si presenta già dall’esterno nella sua magnificenza con un grande e prospettico viale antistante, pare che per tale progetto Piermarini si ispirasse apertamente alla reggia di Versailles.
Nel 1805 Napoleone, allora Re d’Italia, fece costruire il Parco, collaborò alla progettazione anche Luigi Canonica (?), lo fece recintare con il grande muro lungo 14 chilometri ancora esistente; nel 1808 ci fu il quarto e conclusivo ampliamento.
La lettura dello spazio verde
Dal punto di vista morfologico, la successione degli interventi racchiude gli elementi della Storia del Giardino: la secentesca matematica organizzazione boschiva, le direttrici settecentesche, le sinuosità dei percorsi, l’alternanza delle visuali, le radure del giardino paesaggistico, le sue connotazioni romantiche e pittoresche sottolineate dai tortuosi corsi d’acqua.
“Ma forse la significanza moderna è altra. Napoleone statuì che nel Regno d’Italia ogni liceo dovesse dotarsi di un didattico orto botanico (perché l’orto è il miglior libro in questa scienza), e alla cultura che codeste prescrizioni proponeva, si rifaceva l’impianto generale del Parco di Monza. Non si trattava infatti del giardino di una villa reale, con relativa estensione di un parco riservato alla caccia del re. Al contrario, il pur sempre illuminista Napoleone proponeva qui una sperimentazione concreta dell’idea di progresso. Il Parco di Monza fu infatti pensato come un’immensa ménagerie, per la domesticazione, l’allevamento, la produzione di animali e piante, nella logica della pubblica utilità.” (Virgilio Vercelloni “Atlante storico dell’idea del giardino europeo”)
Il Parco sarà tenuto aperto al pubblico sino ad oggi salvo poche interruzioni.
Alcuni elementi che connotano il giardino: le corti laterali alla Villa, il teatrino, le serre e le scuderie, nelle adiacenze del “Serrone” il padiglione detto “La Rotonda” decorato con affreschi dell’Appiani, il laghetto ad est nella zona del giardino paesaggistico.
L’estensione complessiva delle aree è di 600 ettari, ed è forse nell’ottocento il più grande giardino d’Europa.
Info per visitabilità
Monza, Viale Regina Margherita 2, da Milano V.le Zara, strada Valassina Milano-Lecco, deviazione per Monza,15 Km.; ingresso libero.
Info scheda: redatta da Mario Allodi
Foto di Roberto Bellasio