Vai al contenuto

Villa Arconati

La storia

Il “Castellazzo” di Bollate è una tipica villa lombarda, legata al nucleo rurale e sorta probabilmente sulle rovine del castello medioevale; nel1573 (proprietà Cusani) viene sovvertita l’austerità del castello e nasce il primo corpo a corte aperta porticato verso l’interno del giardino lungo questo asse generatore sorge la prima versione dei giardini in stile rinascimentale; nel 1725 l’ampliamento definitivo della villa con l’aggiunta dell’edificio verso sud (progetto dell’architetto Giovanni Ruggeri) e l’estensione del parco alla francese (proprietario Giuseppe Antonio Arconati-Visconti).

La lettura dello spazio verde

I giardini, così come ancora ci si presentano, anche se non in eccellenti condizioni, progettati e realizzati dal paesaggista Jean Gianda discepolo di Le Notre, sono, per le loro notevoli dimensioni (i più grandi della Lombardia), la qualità compositiva e l’inserimento nel paesaggio circostante,  un raro esempio di giardini “alla francese” nel nord Italia.

La sontuosità dell’impianto è riconoscibile da lontano, la Villa si raggiunge percorrendo un viale alberato introdotto da un portale con due leoni, l’asse prosegue nel giardino nobile con fontana, serre e la Torre dell’acqua,  lungo un viale a doppia corsia che conduce al Teatro di Diana, sul mantenuto tracciato del precedente giardino all’italiana. 

Una rete di percorsi rigorosamente ortogonali, articolano gli spazi racchiusi da imponenti carpinate decorate da nicchie con statue, tagli per favorire visuali su elementi scultorei, piccoli edifici decorativi, il serraglio e la voliera dove si mostravano gli animali esotici, lo specchio d’acqua di forma circolare. Il grande viale destinato alle carrozze sul fronte sud verso l’edificio più recente, presenta un’infilata di carpini topiati e due ampi parterres originariamente in bosso e costituisce un emozionante e forte elemento compositivo del giardino; percorrendolo in direzione del palazzo, sulla destra una scala bordata dall’acqua con due cascatelle a forma di drago, la fontana, il lago. 

Nonostante il precario stato di manutenzione, il parco é capace di suscitare una straordinaria impressione. 

“Si tratta di uno spazio scenografico definito da pareti vegetali naturali e artificiali, che forma un microcosmo metafisico e raffinato per la vita elegante.” (V. Vercelloni “Atlante storico dell’idea del giardino europeo”)

Le emergenze botaniche

da sottolineare la presenza di arte topiaria, in particolare con utilizzo di Carpini (Carpinus betulus) 

Info per visitabilità

Castellazzo di Bollate, sulla statale Varesina a pochi chilometri da Milano. Parcheggio auto nei pressi della Villa.

Dopo la famiglia Cusani, la Villa è recentemente divenuta di proprietà di una societ privata che ha per ora aperto i giardini al pubblico in maniera occasionale o con visite su appuntamento.

Info scheda: redatta da Mario Allodi